La De‑Dollarizzazione: cosa significa davvero e come impatta sui contratti internazionali
Introduzione
Nel 2024 e nei primi mesi del 2025 si è intensificata una tendenza già in atto da anni: il graduale abbandono del dollaro statunitense come valuta di riferimento negli scambi internazionali. Questo fenomeno, noto come de-dollarizzazione, sta rimodellando gli equilibri finanziari e giuridici globali, con impatti significativi sul diritto commerciale internazionale e sui contratti transnazionali.
In questo approfondimento, analizziamo le cause, i protagonisti, le conseguenze contrattuali e le strategie legali che le imprese italiane possono adottare per tutelarsi efficacemente, con esempi pratici e riferimenti normativi di rilievo.
- Cos’è la de-dollarizzazione
Il dollaro USA ha dominato per decenni il commercio globale, essendo la valuta principale per petrolio, gas, metalli, merci, servizi e debito sovrano. Tuttavia, sempre più Paesi stanno:
- firmando accordi bilaterali in valute locali (es. yuan, rublo, rupia);
- adottando sistemi di pagamento alternativi come il CIPS cinese o il BRICS Pay;
- riducendo le riserve valutarie in dollari, passate dal 71% nel 2000 al 58% nel 2024 secondo il FMI.
Esempio pratico:
Nel 2023, Brasile e Cina hanno stipulato accordi per regolare le transazioni commerciali in real e yuan, eliminando il dollaro come valuta di riferimento. Questo ha richiesto la revisione dei contratti di fornitura, con l’inserimento di clausole che definiscono il tasso di cambio e la gestione delle fluttuazioni valutarie.
- Perché i Paesi abbandonano il dollaro?
Le ragioni principali sono:
- Sanzioni economiche e rischio politico: Paesi come Russia, Iran e Venezuela, soggetti a sanzioni USA, cercano di evitare il dollaro per ridurre l’esposizione geopolitica.
- Riequilibrio multipolare: Blocchi come BRICS e ASEAN promuovono valute alternative per aumentare autonomia finanziaria e politica.
- Nuove infrastrutture finanziarie: Sistemi alternativi a SWIFT, come CIPS (Cina), SPFS (Russia) e BRICS Pay, facilitano pagamenti in valute locali.
Esempio pratico:
Dal 2022, la Russia ha imposto che i pagamenti per il gas naturale verso “Paesi non amici” avvengano in rubli. Le imprese europee coinvolte hanno dovuto rinegoziare i contratti, inserendo meccanismi di conversione valutaria e clausole di adeguamento automatico.
- Paesi protagonisti e iniziative chiave
Paese | Azione intrapresa |
Cina | Accordi bilaterali in yuan con Brasile, Russia, Arabia Saudita; espansione CIPS (volume transazioni +80% dal 2022) |
India | Pagamenti in rupie con Bangladesh, Iran, Russia |
Russia | Esclusione del dollaro dagli scambi energetici, accordi in rubli |
Iran | Sistema autonomo di pagamenti, uso di yuan e criptovalute |
BRICS | Proposta di valuta comune e infrastrutture di pagamento (BRICS Pay, BRICS Clear, BRICS Bridge) |
Esempio pratico:
Diverse aziende italiane che esportano in Cina hanno adottato il sistema CIPS per i pagamenti in yuan, modificando i contratti per prevedere la possibilità di utilizzare circuiti diversi da SWIFT e specificando le modalità di regolamento in valuta locale.
- Implicazioni contrattuali per le imprese italiane
- Contratti multi-valuta
La crescente richiesta di pagamenti in valute diverse dal dollaro impone di:
- definire chiaramente il tasso di cambio di riferimento e la sua fonte;
- inserire clausole di adeguamento per fluttuazioni valutarie;
- prevedere la gestione delle spese di cambio e dei rischi finanziari connessi.
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- Clausole di forza maggiore valutaria
Le sanzioni o restrizioni sull’uso del dollaro possono configurare eventi di forza maggiore. È fondamentale prevedere:
- clausole di sospensione temporanea del contratto;
- meccanismi di rinegoziazione obbligatoria;
- opzioni di pagamento alternative, anche in valute diverse o mediante sistemi di pagamento alternativi.
Riferimenti normativi e giurisprudenziali:
- Convenzione di Vienna sulla vendita internazionale di merci (CISG, art. 79): riconosce la forza maggiore come impedimento fuori dal controllo della parte, non prevedibile e non superabile, che esonera dalla responsabilità per l’inadempimento. Le restrizioni valutarie o le sanzioni che impediscono il pagamento nella valuta pattuita possono rientrare tra questi casi.
- Diritto italiano (art. 1256 c.c.): prevede che l’obbligazione si estingua quando la prestazione diventa impossibile per causa non imputabile al debitore, applicabile anche a eventi di forza maggiore valutaria.
- Clausole ICC di forza maggiore: la Camera di Commercio Internazionale ha predisposto modelli che includono espressamente eventi come restrizioni valutarie, sanzioni e impossibilità di effettuare pagamenti nella valuta pattuita.
Esempio di clausola aggiornata:
Clausola di forza maggiore valutaria
Le Parti riconoscono che eventi straordinari di natura valutaria, quali restrizioni normative, sanzioni internazionali, improvvise variazioni nei regimi di convertibilità, o l’impossibilità di effettuare pagamenti nella valuta pattuita per cause non imputabili alle Parti, costituiscono ipotesi di forza maggiore ai sensi del presente contratto.
In caso di tali eventi:
– La Parte obbligata al pagamento dovrà darne immediata comunicazione scritta all’altra Parte.
– Le Parti si impegnano a negoziare in buona fede soluzioni alternative, tra cui la sospensione temporanea delle obbligazioni, la modifica della valuta di pagamento o la ridefinizione dei termini.
– In mancanza di accordo, ciascuna Parte potrà richiedere la risoluzione del contratto senza responsabilità per inadempimento.
Approfondimento giurisprudenziale:
Dopo le sanzioni contro la Russia nel 2022, diversi tribunali europei hanno riconosciuto la validità delle clausole di forza maggiore valutaria in contratti colpiti da sanzioni, purché la clausola fosse dettagliata e prevedesse la rinegoziazione delle condizioni. In controversie relative a pagamenti bloccati per restrizioni valutarie, l’art. 79 CISG è stato spesso invocato con successo per escludere la responsabilità della parte impossibilitata a pagare nella valuta originaria.
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- Scelta della legge applicabile e dell’arbitrato
In un contesto geopolitico instabile, la scelta della lex contractus e del foro arbitrale è strategica:
- preferire leggi di Paesi con stabilità normativa e finanziaria (es. leggi UE o inglesi);
- optare per arbitrati internazionali riconosciuti (ICC, LCIA) per garantire neutralità e certezza.
- Rischi e best practice contrattuali
- Gestione del rischio valutario: Oltre alle clausole contrattuali, le imprese possono adottare strumenti finanziari di hedging per coprire l’esposizione valutaria.
- Monitoraggio normativo e geopolitico: Aggiornamenti continui su sanzioni, regolamenti e politiche monetarie sono essenziali per adeguare tempestivamente i contratti.
- Formazione legale e commerciale: Coinvolgere team multidisciplinari per valutare impatti legali, finanziari e operativi.
Prima | Dopo la de-dollarizzazione |
Dollaro come unica valuta contrattuale | Multi-valuta e accordi in valute locali |
Riferimento a SWIFT | Uso crescente di CIPS, SPFS, BRICS Pay |
Forza maggiore legata solo a eventi fisici | Inclusione di clausole valutario-geopolitiche |
Arbitrato residuale | Arbitrato come clausola strategica preventiva |
- Come può aiutare lo Studio Legale Rosano
Lo Studio Legale Rosano assiste imprese italiane ed europee in mercati internazionali complessi, offrendo:
- ✅ redazione e revisione di contratti multi-valuta con clausole di flessibilità valutaria;
- ✅ inserimento di clausole di forza maggiore valutaria e meccanismi di rinegoziazione;
- ✅ consulenza su scelta della legge applicabile e arbitrato internazionale;
- ✅ rappresentanza in controversie valutarie e arbitrati internazionali;
- ✅ aggiornamento costante su evoluzioni normative e geopolitiche.
Conclusione
La de-dollarizzazione è un processo strutturale che impone alle imprese di ripensare le basi giuridiche dei contratti internazionali. Solo un approccio consapevole e proattivo, supportato da consulenza legale specializzata, può garantire stabilità e continuità nel business globale.
“Chi stipula contratti internazionali oggi, senza considerare la variabile valutaria e geopolitica, rischia di costruire sul vuoto.”
Lo Studio Legale Rosano è pronto ad accompagnare le aziende italiane in questa nuova fase dei mercati globali.
09/07/2025