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Clausole di Forza Maggiore e Hardship nei Contratti Internazionali: Come Proteggere l’Azienda nelle Nuove Crisi Globali

Negli ultimi anni, eventi globali come la pandemia, la guerra in Ucraina, le tensioni nel Mar Rosso e l’interruzione delle catene logistiche hanno rilanciato il ruolo strategico delle clausole di forza maggiore e hardship nei contratti internazionali. L’incertezza geopolitica ha reso evidente quanto sia cruciale, per le imprese italiane che operano su scala internazionale, dotarsi di contratti solidi e ben strutturati. A questo si aggiunge la recente sospensione parziale di alcune misure tariffarie, che offre una finestra negoziale limitata ma strategica per rafforzare la protezione contrattuale.

Cosa si intende per forza maggiore e hardship?

  • Forza maggiore: evento imprevedibile, inevitabile e al di fuori del controllo delle parti (es. disastri naturali, guerre, pandemie). Rende impossibile l’esecuzione della prestazione e, se dimostrato, esonera da responsabilità.

 

  • Hardship: non impedisce la prestazione, ma la rende eccessivamente onerosa a causa di cambiamenti straordinari. Comporta spesso un obbligo di rinegoziazione o revisione del contratto da parte di un giudice o arbitro.Entrambe le clausole servono a riequilibrare le prestazioni contrattuali in presenza di eventi straordinari. Tuttavia, la loro efficacia dipende non solo dalla loro presenza, ma da come sono formulate.

Le criticità più comuni

Molte imprese italiane, in particolare PMI, continuano a firmare contratti internazionali senza:

  • clausole di forza maggiore ben definite;
  • previsioni di hardship che chiariscano quando e come rinegoziare;
  • riferimenti precisi alla legge applicabile (che varia l’efficacia automatica o presunta di tali clausole);
  • un chiaro meccanismo di attivazione della clausola (notifica, tempistiche, prove documentali).

La prospettiva giuridica: i più recenti sviluppi

Negli ultimi anni, la giurisprudenza internazionale ha progressivamente definito con maggiore chiarezza i limiti di applicazione delle clausole di forza maggiore e hardship nei contratti internazionali. In particolare, la prassi arbitrale (es. ICC, LCIA, UNCITRAL) ha evidenziato alcuni requisiti fondamentali perché tali clausole possano produrre effetti concreti.

  • Prova rigorosa dell’evento impedente:

Le parti che invocano la forza maggiore devono dimostrare che l’evento fosse imprevedibile, inevitabile e direttamente responsabile dell’impossibilità (non solo dell’onerosità) della prestazione. Questo vale anche per eventi globali come la pandemia, che non sono automaticamente qualificabili come “forza maggiore” se non chiaramente specificati nel contratto.

  • Assenza di automatismo giuridico:

In assenza di una clausola espressa, il concetto di hardship non è sempre riconosciuto automaticamente dalle giurisdizioni straniere, a meno che non vi sia applicabile la Convenzione di Vienna del 1980 (CISG), che tuttavia non contempla esplicitamente il concetto di hardship, rendendo necessarie clausole su misura.

  • Centralità della clausola di rinegoziazione:

La prassi recente incoraggia le parti a includere obblighi di rinegoziazione in buona fede quando sopravviene un cambiamento significativo nelle condizioni economiche. In alcuni casi, la mancanza di tale tentativo può precludere l’accesso a rimedi successivi (risoluzione o revisione giudiziale).

  • Approccio delle corti nazionali:

Corti francesi e tedesche, ad esempio, hanno iniziato a riconoscere esplicitamente l’hardship come causa di adattamento contrattuale, mentre la Common Law (soprattutto inglese e americana) rimane molto più rigida, limitandosi alla dottrina dell’“impossibility” o della “frustration”, raramente applicabile.

  • Ruolo dell’arbitrato internazionale:
    Gli organi arbitrali stanno diventando il foro privilegiato per la risoluzione di controversie legate all’impatto di eventi eccezionali sui contratti commerciali. In particolare, la Fédération Internationale des Ingénieurs-Conseils (FIDIC) ha aggiornato i propri modelli contrattuali includendo definizioni più dettagliate di forza maggiore e strumenti di gestione del rischio contrattuale.

 

Come tutelarsi con il giusto approccio contrattuale

Per ridurre il rischio derivante da eventi straordinari e garantire stabilità nei rapporti commerciali internazionali, è fondamentale adottare un approccio contrattuale consapevole e aggiornato.
Tra le azioni consigliate:

  • Rinegoziazione delle clausole contrattuali: integrare o aggiornare le previsioni di forza maggiore e hardship con linguaggio chiaro, esempi concreti e meccanismi di attivazione ben definiti.
  • Analisi della legge applicabile: scegliere la normativa più favorevole, valutando con attenzione le differenze tra ordinamenti di civil law e common law.
  • Classificazione precisa dei beni e dei servizi: per evitare dispute sulle obbligazioni contrattuali in caso di discontinuità o mutamenti normativi.
  • Previsione di percorsi alternativi: come la rinegoziazione obbligatoria o il ricorso all’arbitrato, per gestire in modo flessibile crisi e imprevisti.

Un contratto ben scritto non elimina il rischio, ma ne limita l’impatto e offre strumenti concreti per reagire. Prevenire, in questo contesto, è già una forma di difesa.

Studio Legale Rosano – 21 maggio 2025