La nuova Direttiva (UE) 2024/1760 sulla Due Diligence di Sostenibilità Aziendale: un passaggio epocale verso responsabilità e trasparenza
L’Unione Europea ha approvato la Direttiva (UE) 2024/1760, nota come Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD o CS3D), per consolidare le regole e gli standard in materia di sostenibilità lungo l’intera catena del valore. Si tratta di una svolta che incide sulla governance e sulle prassi operative di numerose imprese, chiamate ora a conformarsi a obblighi di analisi, prevenzione e rendicontazione in materia sociale e ambientale.
- Perché è rilevante?
La Direttiva mira a:
- Prevenire violazioni dei diritti umani e danni ambientali derivanti da attività d’impresa o dalla filiera di fornitura.
- Rafforzare la fiducia dei consumatori e degli investitori, promuovendo la trasparenza e l’assunzione di responsabilità.
- Garantire condizioni di concorrenza eque, evitando che aziende prive di adeguati processi di controllo beneficino di vantaggi competitivi.
- Chi è soggetto alla Direttiva?
La CSDDD si applica a:
- Grandi imprese europee (con soglie di fatturato e/o numero di dipendenti superiori a limiti definiti) e alle loro controllate.
- Gruppi multinazionali extra-UE con una presenza economica significativa nel mercato europeo (fatturato generato nell’UE oltre determinati valori).
- Settori a maggior impatto (ad es. tessile, minerario, agroalimentare), per i quali la Direttiva stabilisce obblighi specifici o più rigorosi.
Le micro e piccole imprese sono generalmente escluse dall’applicazione diretta, ma possono comunque essere interessate indirettamente, ad esempio come fornitori di aziende soggette alla normativa.
- Obblighi cardine della CSDDD
- Mappatura e identificazione dei rischi
- Le imprese sono tenute a eseguire un’analisi sistematica dei rischi di violazioni dei diritti umani, standard ambientali e di governance, valutando l’intera filiera, incluse le attività di subfornitura.
- Misure di prevenzione e mitigazione
- Una volta individuate le aree critiche, occorre implementare azioni correttive, che spaziano dalla formazione dei partner commerciali all’inclusione di specifiche clausole contrattuali volte a garantire la conformità ESG (Environmental, Social, Governance).
- Rendicontazione e trasparenza
- Le aziende sono obbligate a pubblicare relazioni periodiche sulle misure di Due Diligence adottate e sui risultati raggiunti, al fine di assicurare la massima visibilità verso stakeholder, investitori e autorità di controllo.
- Meccanismi di reclamo e dialogo con gli stakeholder
- Dovranno essere istituiti canali di segnalazione e procedure di confronto con ONG, comunità locali e altre parti interessate, per favorire la rilevazione tempestiva di eventuali problematiche.
- Correlazione con i sistemi interni di governance
- Il management aziendale (Consiglio di Amministrazione e alti dirigenti) potrebbe essere direttamente responsabile dell’implementazione e del rispetto dei processi di Due Diligence, con possibilità di sanzioni in caso di inadempienza.
- Profili sanzionatori e responsabilità legale
- Sanzioni pecuniarie: gli Stati membri dovranno fissare regole nazionali che prevedano multe di entità proporzionata alle dimensioni dell’impresa e alla gravità delle violazioni.
- Responsabilità civile: qualora un’azienda non abbia adottato misure di Due Diligence adeguate, potrà essere chiamata a rispondere dei danni causati da violazioni di diritti umani o principi ambientali.
- Esenzioni e attenuanti: in alcuni casi, se l’azienda dimostra di aver predisposto sistemi di controllo efficaci o di aver reagito prontamente a una segnalazione, può beneficiare di attenuanti o persino di esclusioni dalla responsabilità.
- Impatto sulle imprese italiane
- Revisione delle catene di approvvigionamento
- Molte aziende dovranno eseguire audit e valutazioni di sostenibilità anche nei confronti dei subfornitori, che spesso si trovano fuori dall’UE.
- Adozione di clausole contrattuali ESG
- I Codici Etici potranno rappresentare il testo in cui elencare la vision, la mission e tutti gli adempimenti e le regole di condotta adottate dall’impresa al fine di avere un documento chiaro e sintetico ad uso interno e da sottoporre ai propri clienti
- I contratti di fornitura dovranno prevedere obblighi di conformità e meccanismi di risoluzione anticipata se il partner commerciale non rispetta standard ambientali o sociali minimi.
- Integrazione con i sistemi di compliance e risk management
- Le funzioni di Audit, Compliance e Legale dovranno collaborare più strettamente, predisponendo procedure di monitoraggio continuo dei rischi.
- Opportunità reputazionali
- Le imprese che adotteranno Codici di Condotta chiari e modelli di Due Diligence robusti e trasparenti potranno beneficiare di una maggiore credibilità sui mercati internazionali e di un vantaggio competitivo nel settore di riferimento.
- Timeline e recepimento nazionale
- Entrata in vigore: la Direttiva (UE) 2024/1760 è entrata in vigore il 25.07.2024.
- Recepimento negli Stati membri: ciascun Paese UE sarà tenuto a implementare la Direttiva nella legislazione interna entro un termine stabilito (solitamente 18-24 mesi). Nel frattempo, le linee guida della Commissione Europea aiuteranno a definire gli aspetti operativi.
- Periodo transitorio: le imprese avranno alcuni mesi per prepararsi, elaborare le nuove policy e formare i propri dipendenti a partire dal 26 luglio 2027, in base a criteri specifici di fatturato e numero di dipendenti. È prevista un’applicazione graduale, con tempistiche diverse a seconda delle dimensioni e del tipo di impresa.
- Come lo Studio Legale Rosano può supportarvi
Lo Studio Legale Rosano, grazie all’esperienza in diritto commerciale, diritto internazionale e compliance, assiste le imprese italiane ed estere nell’adeguamento ai requisiti della CSDDD:
- Analisi iniziale e mappatura dei rischi: verifiche su filiere, contratti e processi interni.
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- Redazione Codice Etico: definizione vision, mission e regole di condotta adottate dall’impresa nei rapporti interni ed esterni con i propri stakholders
- Supporto contrattuale: revisione dei contratti di fornitura e inserimento di clausole ESG, accordi di responsabilità condivisa e meccanismi sanzionatori.
- Formazione del personale: percorsi formativi sull’adozione degli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili best practice ESG, inclusa la contrattualistica e l’organizzazione e gestione del recupero crediti .
- Contenzioso e sanzioni: assistenza legale in caso di contestazioni o procedimenti avviati dalle autorità nazionali ed europee.
Studio Legale Rosano – 03 aprile 2025